Non si può restare indifferenti di fronte a tanta crudeltà! L’artista sardo Nicola Urru ha risposto con forza allo scandalo che ha travolto l’isola pochi giorni fa, quando un ragazzo ha avuto la spietata audacia di lanciare un gattino da un ponte a Lanusei, nella provincia dell’Ogliastra. Un gesto vile e inumano, a cui Urru ha reagito con la sua arte, realizzando sulla spiaggia di Platamona a Sassari, precisamente all’altezza del quinto pettine, un’enorme scultura di sabbia raffigurante un gatto che lancia un uomo.
Questa monumentale scultura, grande ben 20 metri, con un gatto che stringe un minuscolo essere umano nella zampa, è un grido di protesta contro il maltrattamento degli animali. Urru, citando Mark Twain sui social, ha scritto: «Il fatto che l’uomo sappia distinguere tra il bene e il male dimostra la sua superiorità intellettuale rispetto alle altre creature; ma il fatto che possa compiere azioni malvagie dimostra la sua inferiorità morale rispetto a tutte le altre creature che non sono in grado di compierle. Dispiace sempre vedere che la parola gioco si confonda spesso con il maltrattamento divertito e sadico nei confronti di una piccola creatura inerme. Il male possiede sempre una voce poderosa quando è destata dalle anime del branco che in coro la riempie d’ammirazione ed entusiasmo, mentre il bene di un’esistenza, eclissato oltre quel ponte, ora è largamente muto… dopo aver esalato versi fatti di terrore… immolato come una freccia, verso un bersaglio fatto di cielo».
Questo orrore non può essere dimenticato con scuse di circostanza! Il giovane responsabile di questo atto infame ha cercato di giustificarsi annunciando che sta «pensando di fare della beneficenza per cercare di rimediare». Ma come può un gesto di beneficenza cancellare un atto di pura barbarie? Non si può, e non si deve, permettere che azioni tanto crudeli passino inosservate o rimangano impunite. La nostra società deve alzarsi in piedi e dire basta a questi atti di violenza gratuita!
Nicola Urru ci ricorda, con la potenza della sua arte, che dobbiamo difendere i più deboli e che ogni forma di vita merita rispetto. Non possiamo permettere che la brutalità e l’indifferenza prevalgano. La voce del bene deve risuonare più forte che mai, oltre il silenzio imposto dalla violenza e dalla crudeltà.