Spano si dimette da capo di gabinetto del ministero della Cultura

Francesco Spano ha rassegnato le dimissioni dal ruolo di capo di Gabinetto del Ministero della Cultura, citando un clima di attacchi personali che ha compromesso la sua serenità. La decisione è maturata a seguito di un’inchiesta del programma Report, condotta da Sigfrido Ranucci, che ha sollevato dubbi su un possibile conflitto di interessi legato alla Fondazione Maxxi, di cui Spano è stato segretario generale e che vede il suo compagno, Marco Carnabuci, come consulente legale. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha accettato le dimissioni esprimendo solidarietà per il trattamento subito da Spano. L'inchiesta di Report sarà trasmessa il 27 ottobre e promette ulteriori dettagli sulla vicenda.

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Francesco Spano ha rassegnato le dimissioni dal suo ruolo di capo di Gabinetto del Ministero della Cultura, una decisione maturata in seguito a crescenti polemiche e attacchi personali. Nella sua lettera di dimissioni indirizzata al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, Spano ha dichiarato: “Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante”.

Spano ha aggiunto di ritenere “doveroso fare un passo indietro nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione”, pur esprimendo gratitudine per la stima e il sostegno ricevuti dal ministro Giuli.

La reazione del ministro Giuli

Il ministro Giuli ha accettato le dimissioni con grande rammarico, esprimendo solidarietà a Spano per il “barbarico clima di mostrificazione” cui è stato sottoposto. In una dichiarazione ufficiale, Giuli ha ribadito la sua completa stima per Spano, lodando la sua professionalità e l’umanità dimostrata nel corso degli anni, compreso il suo periodo al Ministero della Cultura.

Durante il Question Time alla Camera, Giuli ha risposto alle domande dei giornalisti riguardo alle presunte pressioni di Fratelli d’Italia per accettare le dimissioni di Spano, rispondendo con ironia: “L’apparenza inganna”. Il ministro ha poi evitato ulteriori commenti, limitandosi a ribadire quanto già dichiarato nei comunicati ufficiali.

Le rivelazioni di Report e il ruolo di Sigfrido Ranucci

Le dimissioni di Spano giungono poco dopo una serie di indiscrezioni emerse attraverso l’inchiesta del programma Report, condotta dal giornalista Sigfrido Ranucci. L’inchiesta, curata da Giorgio Mottola e che sarà trasmessa domenica prossima, ha sollevato interrogativi su un possibile conflitto di interessi all’interno della Fondazione Maxxi, presieduta da Alessandro Giuli. Secondo le anticipazioni, Marco Carnabuci, compagno di Spano, avrebbe ricoperto il ruolo di consulente legale del Maxxi mentre Spano era segretario generale del museo.

In un post sui social, Report ha anticipato alcuni dettagli dell’inchiesta, specificando che Carnabuci ha continuato a ricoprire la carica di responsabile della protezione dei dati personali del Maxxi anche quando Spano è stato richiamato a ricoprire il ruolo di segretario generale nel 2022. La trasmissione affronterà anche le critiche omofobe emerse nelle chat di alcuni esponenti di Fratelli d’Italia riguardo alla nomina di Spano.

Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, ha annunciato che l’inchiesta approfondirà anche la lunga collaborazione tra Carnabuci e la Fondazione Maxxi, con una testimone che, in un’intervista, ha confermato come Carnabuci riceva incarichi legali da almeno sei anni. Ranucci ha sottolineato come il programma tratterà anche il tema delle critiche omofobe ricevute da Spano all’interno di certi ambienti politici.

Le pressioni politiche e le dimissioni

Le dimissioni di Spano sono state accelerate da queste indiscrezioni e dalle pressioni politiche generate dall’inchiesta di Report. In particolare, le rivelazioni sull’incarico legale del compagno di Spano al Maxxi hanno alimentato il dibattito politico, con accuse di conflitto di interessi e critiche sulla nomina stessa di Spano a capo di gabinetto del Ministero della Cultura, avvenuta appena dieci giorni prima delle sue dimissioni.

L’inchiesta di Report andrà in onda domenica 27 ottobre su Rai 3 e si preannuncia ricca di ulteriori dettagli sulla vicenda, con nuovi sviluppi che potrebbero influenzare ulteriormente il dibattito politico e istituzionale.

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