Un disastro, una vergogna, uno scempio: Roma si sveglia col fuoco negli occhi dopo il 5-1 subito a Firenze, con l’ira dei tifosi giallorossi che ormai va ben oltre le proteste su Twitter o sotto i post Instagram della società. No, questa è una protesta reale, quella che scalda i sanpietrini, che riecheggia fino a Trigoria con i cori che già presagiscono nuove barricate e vecchi eroi invocati. La piazza romana chiede risposte vere, più concrete di uno stadio o di qualche comunicato fumoso. E così, come se non bastasse il risultato imbarazzante, ci si mette pure l’ex di turno a buttarla dentro per i viola, a infierire su quel che resta dell’orgoglio romanista. “Ma cosa dobbiamo aspettarci ancora?” si chiedono.
Parole e Promesse: Quando Lavorare e “Fare gli Uomini” non Basta
Non basta un Pellegrini, che predica il lavoro e “fare gli uomini” con la stessa convinzione di un mantra ripetuto tra i fischi. Di uomini, tra quei giallorossi in campo, ne abbiamo visti pochi. C’è chi ormai implora un cambio di rotta drastico: il nome di De Rossi si sente sempre più forte, Ranieri evocato come il salvatore che ha sempre una parola buona per riportare pace nel caos, qualcuno addirittura si aggrappa alla speranza di un ritorno di Totti, giusto per ricordare a tutti come si fa a portare quella maglia. Il problema, dicono in molti, è che il team sembra un branco di cani bastonati, privi di spina dorsale, capaci solo di accumulare figuracce su figuracce. Ma chi ha ancora voglia di indossare questa maglia con orgoglio?
La Stasi della Proprietà e la Frustrazione dei Tifosi
Intanto, la proprietà rimane in silenzio, e i tifosi iniziano a stufarsi di un CEO che sembra diventato una figura mitologica, introvabile, come i cinghiali a spasso sul lungotevere. A Roma, lo sanno tutti, non si va per il sottile: la pazienza è stata sfilacciata pezzo dopo pezzo, fino a diventare un groviglio di rabbia pronta ad esplodere.
Juric e la Tempesta Perfetta: Scintille nello Spogliatoio Giallorosso
E poi c’è lui, Ivan Juric, il protagonista della più recente tragedia in giallorosso, che ammette senza mezzi termini di aver “buttato 40 giorni di lavoro nel cesso.” Dopo l’umiliazione fiorentina, lo spogliatoio è diventato una polveriera. Secondo il ‘Corriere dello Sport‘, l’allenatore croato e i suoi “veterani” si sono affrontati in uno scontro a muso duro, con parole grosse volate nell’aria: Cristante e Mancini, silurati prima ancora della fine del primo tempo, non l’hanno certo presa bene. Agitati e lividi, hanno lasciato il campo come vulcani sul punto di eruttare. E forse è già il finale per Juric: le voci lo danno ormai ai titoli di coda, mentre l’ambiente in casa Roma è ormai irrespirabile.
Il Rimpianto per Edoardo Bove: La Grinta che Oggi Manca
In mezzo a tutto questo caos, tra i tifosi serpeggia un rimpianto sempre più forte: quello per Edoardo Bove, il giovane centrocampista che rappresentava una delle poche note positive della scorsa stagione. In campo non portava solo talento, ma anche grinta e attaccamento alla maglia, qualità che oggi sembrano merce rara nella squadra giallorossa. La sua partenza, giudicata da molti affrettata e mal ponderata, appare oggi un errore imperdonabile. I tifosi si chiedono come sarebbe stato avere Bove in campo a Firenze, magari a dare quella scossa che i senatori non riescono più a trasmettere. In un momento di crisi come questo, la mancanza di giocatori giovani, motivati e legati alla Roma si sente più che mai.
La Roma Rischia la Retrocessione? Di Canio Suona l’Allarme
Paolo Di Canio, ex bandiera della Lazio, interviene su SKY sulla crisi della Roma lanciando un monito preoccupante: “Se non ci fossero squadre così scarse in basso, sarebbe da temere.” L’ex calciatore ricorda il passato giallorosso, citando l’anno in cui, sotto la guida di Bruno Conti e senza il capitano Totti in campo, la Roma si salvò solo all’ultima giornata grazie a un gol di Cassano. Oggi, dopo il crollo di Firenze e con una crisi mai veramente chiusa, la posizione di Ivan Juric torna traballante, mentre la squadra sembra priva di fiducia e coesione. Di Canio osserva che i giocatori appaiono quasi come “impiegati senza convinzione,” intenti solo a timbrare il cartellino. Con un undicesimo posto e soli quattro punti sopra la zona retrocessione, la Roma si trova in una situazione critica che richiede un cambio di rotta immediato per evitare guai peggiori.
Dichiarazioni di Juric: Una Tragedia in Atto
“Avevamo fatto cose belle,” ha dichiarato lui stesso, come se a Firenze fosse andata in scena una commedia di equivoci. Peccato che a ridere non ci sia nessuno: il dramma è diventato troppo reale, e i tifosi ne hanno abbastanza di parole vuote e promesse buttate al vento.