Le cimici asiatiche, conosciute anche come cimici marmorizzate (Halyomorpha halys), sono una delle specie più problematiche attualmente presenti in Italia. Questi insetti non solo causano gravi danni all’agricoltura, ma tendono anche a invadere le abitazioni nel mese di ottobre. Ma come sono arrivate in Italia e perché si comportano in questo modo?
Come sono arrivate le cimici asiatiche in Italia
Le cimici asiatiche sono originarie di Paesi dell’Asia orientale, come Cina, Giappone e Corea. Sono arrivate in Occidente alla fine degli anni ’90, principalmente tramite il commercio internazionale. Il trasporto di merci ha facilitato la loro diffusione inizialmente negli Stati Uniti e successivamente in Europa. In Italia, le prime segnalazioni ufficiali risalgono al 2012, quando furono avvistate in provincia di Modena, Emilia-Romagna. Da quel momento, si sono rapidamente diffuse in gran parte del territorio italiano, raggiungendo regioni come il Trentino-Alto Adige nel 2016.
Uno dei motivi per cui le cimici asiatiche si sono diffuse con tanta rapidità è legato alla loro capacità riproduttiva. Le femmine possono deporre centinaia di uova, rendendo difficile il controllo della loro popolazione. Inoltre, in Italia, mancano predatori naturali che possano contrastare efficacemente la loro diffusione. Un interessante sviluppo in questo contesto è stato l’introduzione sperimentale delle vespe samurai (Trissolcus japonicus), piccoli imenotteri parassitoidi originari delle stesse regioni delle cimici. Questi insetti parassitano le uova delle cimici, riducendone potenzialmente la popolazione, e sono ora utilizzati nella lotta biologica contro l’invasione delle cimici asiatiche.
Perché entrano in casa a ottobre?
Le cimici asiatiche tendono a entrare nelle case durante l’autunno, specialmente in ottobre, per cercare rifugio dal freddo invernale. In questa stagione, le temperature esterne iniziano a scendere e le cimici, che non tollerano il freddo, cercano luoghi caldi dove svernare. Le case offrono un ambiente protetto e ideale per questo scopo. Anche se non rappresentano un pericolo per gli esseri umani, la loro presenza può risultare fastidiosa, soprattutto per il cattivo odore che emettono se disturbate o schiacciate.
I danni all’agricoltura
Uno degli aspetti più preoccupanti della diffusione delle cimici asiatiche riguarda i danni all’agricoltura. Questi insetti sono fitofagi, ovvero si nutrono delle piante, e attaccano principalmente colture di frutta come pere, mele, pesche, nocciole e ciliegie. Le cimici perforano i frutti con il loro apparato boccale per nutrirsi, causando deformazioni e rendendo i prodotti non commerciabili.
In Italia, i danni economici causati dalle cimici asiatiche sono ingenti. Secondo la Coldiretti, solo nel 2019 questi insetti hanno distrutto oltre 300.000 tonnellate di frutta, causando perdite economiche stimate intorno ai 740 milioni di euro. Anche altre colture, come ortaggi e frutti di bosco, sono vulnerabili agli attacchi delle cimici, rendendo questo insetto un grave problema per l’agricoltura italiana.
Come allontanare le cimici da casa: i rimedi
Come allontanarle da casa? Gli esperti consigliano rimedi naturali e semplici come il piretro, insetticida biologico adatto anche per i piccoli orti, oppure acqua e sapone di Marsiglia da spruzzare nelle zone in cui solitamente passano le cimici, o direttamente sopra questi insetti. Il sapone distrugge la loro protezione esterna e le disidrata, uccidendole, così come anche la farina fossile che si può spargere nelle zone di accesso. Per quanto riguarda le piante, si consiglia di pulire manualmente le foglie dalle uova (le cimici ne depongono fino a 400 alla volta). Altrimenti, ottimi repellenti naturali sono considerati aglio, menta ed erba gatta.
Per quanto riguarda le piante, invece, si consiglia di pulire le foglie manualmente dalle uova, usare olio di neem o un insetticida naturale come il piretro. Anche ospitare un box per gli uccelli, predatori di insetti, può essere utile.
Le cimici asiatiche rappresentano una sfida sia per l’agricoltura che per la gestione degli spazi domestici. La loro diffusione in Italia è stata rapida e difficile da controllare, ma interventi come l’introduzione delle vespe samurai potrebbero offrire una soluzione biologica al problema.