È difficile capire se queste azioni siano mirate a sensibilizzare gli utenti contro atti immorali o a ottenere notorietà. Non è chiaro se Enrico Rizzi, noto per le sue proteste sui social, stia agendo per gli animali o per i follower e la visibilità. Tuttavia, è un dato di fatto che un piccolo gruppo di cittadini, sensibili all’uccisione dell’orsa Kj1 avvenuta senza l’autorizzazione del Tar, abbia protestato nuovamente ieri mattina, scaricando letame davanti alla sede della Provincia di Trento. Ad attenderli alla soglia del palazzo c’erano due agenti di polizia, che hanno impedito loro di entrare nell’edificio romano, a due passi dal Senato. I manifestanti, dopo aver scaricato due sacchetti di letame sull’asfalto, hanno gridato slogan come “Fugatti assassino” e inveito verso le finestre della sede per una ventina di minuti, attirando l’attenzione dei passanti.
La protesta, legittima ma non autorizzata, è stata trasmessa in diretta dalle telecamere di Enrico Rizzi, e diversi video sono stati condivisi sui social. L’ira degli attivisti è stata scatenata dal decreto di abbattimento emanato nella notte dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti. “Ci rivolgiamo al presidente Mattarella affinché garantisca il rispetto dell’articolo 9 della Costituzione,” dichiarano gli attivisti, denunciando la gestione crudele e immotivata degli orsi in Trentino.
Fugatti firma il decreto di abbattimento: uccisa l’orsa KJ1
Nella notte infatti, era arrivata la firma sul decreto di abbattimento dell’orsa KJ1, annullando le due ordinanze sospese dal Tar di Trento. Le associazioni animaliste hanno reagito immediatamente con proteste e tentativi di ricorso per fermare l’esecuzione, ma la localizzazione dell’animale, dotato di radiocollare, ha reso l’abbattimento quasi immediato. L’uccisione è avvenuta alle 7:30 di mattina.
L’orsa KJ1 è stata abbattuta su ordine del presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, dopo aver aggredito un turista francese nel bosco. Questo evento ha scatenato un intenso dibattito sulla gestione della fauna selvatica nella regione. La decisione di abbattere l’orsa è stata controversa e ha suscitato proteste da parte di associazioni animaliste e cittadini.
Le ragioni ufficiali per l’abbattimento sono legate alla sicurezza pubblica, con le autorità provinciali che sostengono la necessità di proteggere le persone da animali considerati pericolosi. Tuttavia, i critici affermano che l’abbattimento è stato una risposta eccessiva e che avrebbero dovuto essere esplorate misure alternative, come la traslocazione dell’animale o l’adozione di strategie di convivenza più sostenibili.
La follia ursicida, Critiche alla mala gestione
“Fugatti non ha voluto tenere conto delle indicazioni del Tar e della scienza“, ha commentato Massimo Vitturi della Lega Antivivisezione (Lav). “Non ha voluto chiudere gli accessi all’area di presenza di KJ1 e ha dato libero sfogo alla sua follia ursicida. Questo non è il modo di tutelare i cittadini. È un atto di vendetta per scaricare le proprie responsabilità su esseri indifesi“.
L’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) accusa Fugatti di agire in segreto: “Ancora una volta, il presidente Fugatti ha mostrato disprezzo per le regole e il rispetto dei cittadini, condannando a morte l’orsa KJ1 durante la notte, quasi di nascosto. Ha ignorato misure alternative come la traslocazione dell’orsa o l’adozione di misure di prevenzione. Questo atteggiamento sprezzante avrà conseguenze anche in Europa“.
L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa) denuncia l’azione di Fugatti: “Non si ferma davanti a nulla: né alle istanze delle associazioni protezionistiche, né alle azioni legali che avevano ottenuto due sospensioni di precedenti mandati d’uccidere. Presiedere una Provincia autonoma non significa avere carta bianca sulla vita e la morte della fauna, che è patrimonio dello Stato e quindi di tutti. Gli animali sono esseri senzienti da rispettare e tutelare“.
Gian Marco Prampolini, presidente della Leal, critica la gestione della Provincia di Trento: “Un altro orso vittima della mala gestione della Provincia. Fugatti ha armato la mano dei Forestali per abbattere l’orsa. Della carcassa non sono state rese pubbliche le foto né i dettagli dell’esecuzione. Chiediamo un immediato accesso agli atti e un esame necroscopico con un esperto di parte Leal. Il parere positivo di Ispra si è basato su dati forniti dalla stessa Provincia, ignorando il giudizio della Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari, che sottolineava l’importanza di misure alternative per gestire le interazioni tra uomo e fauna selvatica“.
La controversa gestione della convivenza con i grandi carnivori continua a dividere l’opinione pubblica, con le associazioni animaliste che denunciano una gestione inefficace e crudele da parte delle autorità provinciali.
Edgar Meyer, presidente di Gaia animali e ambiente, condanna l’operato della Provincia: “L’orsa KJ1 è stata giustiziata come un ladro, di notte. Il comportamento ignobile dell’ente pubblico è inaccettabile: nascondere le ordinanze di abbattimento per impedire al cittadino di ricorrere al Tar e pubblicarle di notte non può essere tollerato“.
Anche il direttore Vittorio Feltri si oppone fermamente alla decisione di Fugatti in un editoriale. “Fugatti ha ignorato qualsiasi principio democratico, rifiutando il confronto, il dialogo, la trasparenza e la ricerca di soluzioni alternative alla violenza e al sangue. Si è arrogato il diritto di decidere della vita e della morte di un essere vivente, senza considerare né l’esistenza dei tre cuccioli ora orfani né gli effetti emotivi che questo abbattimento ha su milioni di cittadini che amano gli orsi. Fugatti ha agito come un monarca assoluto, un despota, un tiranno. Ma la cosa più grave è che si crede un dio, mentre è tutt’altro. Speriamo che gli elettori ne tengano conto.“
@the_journalai Il direttore non ci sta con l'uccisione dell'orsa KJ1 e chiede l'abbattimento di Fugatti #feltri #vittoriofeltri #Fugatti #kj1 #orso#Trentino #fugatti ♬ suono originale – @The_Journalai
“Questo è Fugatti per molti italiani“
Questa frase risuona sotto la sede della provincia di Trento, a Roma, mentre l’influencer per i diritti degli animali Enrico Rizzi svuota due grandi sacchi pieni di letame davanti al palazzo, a pochi passi dal Senato. Così, una quindicina di attivisti hanno lanciato del letame contro il portone della rappresentanza della Provincia autonoma. I militanti, non affiliati a nessuna associazione, hanno manifestato contro l’uccisione dell’orsa KJ1, gridando slogan contro il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti. La polizia, presente sul posto, ha impedito agli attivisti di entrare nella sede romana della Provincia.
Con la polizia si sono registrati momenti di tensione quando un agente ha tentato di bloccare proprio Rizzi. Tuttavia, in pochi secondi la situazione è tornata alla calma. Per circa venti minuti, gli animalisti hanno continuato a protestare per le strade della Capitale. I manifestanti sono stati tutti identificati e denunciati per manifestazione non autorizzata. Rizzi, accompagnato in Questura, è stato anche denunciato per deturpamento di cosa pubblica.
“Non ce l’ho con la polizia che fa il proprio lavoro – avrebbe dichiarato Rizzi a TrentoToday -. La cosa che mi dispiace è che non c’è nemmeno l’ombra di un poliziotto dove le persone vengono scippate ogni giorno, mentre ieri, per una busta di letame e 10 foglietti, c’erano cinquanta poliziotti tra agenti in divisa e in borghese. Nemmeno fossimo dei criminali“.