Squali positivi alla cocaina: in Brasile la scoperta è “stupefacente”

Gli scienziati hanno trovato tracce di cocaina negli squali selvatici al largo delle coste brasiliane. Un'incredibile scoperta che solleva preoccupazioni per la salute marina e svela un inaspettato legame tra il traffico di droga e la vita oceanica.

Smartopic Smartopic - Redazione
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Squali al sapore di cocaina? Sembrerebbe proprio di sì! Una scoperta sconvolgente è stata fatta al largo delle coste brasiliane, dove gli scienziati hanno trovato tracce di cocaina nei tessuti degli squali selvatici. I poveri squali dal naso affilato brasiliani (Rhizoprionodon Terraenovae) sono stati pescati da flotte al largo della costa di Rio de Janeiro tra settembre 2021 e agosto 2023. Sorpresa delle sorprese: tutti e 13 gli squali esaminati, tre maschi e dieci femmine, sono risultati positivi alla cocaina, come riportato in uno studio pubblicato sulla rivista Science of the Total Environment.

Squali e cocaina: una combinazione inaspettata

Questi squali, senza saperlo, hanno avuto un incontro ravvicinato con la droga. I ricercatori hanno trovato tracce di cocaina e del suo principale metabolita, la benzoilecgonina, nei muscoli e nel fegato degli squali. Ma come hanno fatto a entrare in contatto con la cocaina? Le ipotesi sono diverse: potrebbe essere arrivata attraverso le acque reflue urbane che sfociano nei fiumi e nei canali, oppure dagli innumerevoli pacchetti di droga gettati in mare dai trafficanti o non recuperati dalle autorità. Immaginate uno squalo che scambia un pacchetto di cocaina per uno spuntino!

Cocaine Bear ha trovato un degno rivale marino

Non è la prima volta che un animale entra in contatto con la cocaina. Ricordate l’episodio dell’orso in Georgia, USA, che ha avuto un’overdose di cocaina negli anni ’80? L’orso ha ispirato un film horror del 2023, e ora abbiamo una versione marina con questi squali brasiliani.

La droga e gli squali: un mix letale per l’ecosistema

Questa è la prima volta che la cocaina viene trovata negli squali selvatici. Gli scienziati sono preoccupati non solo per gli squali, ma anche per l’intero ecosistema marino. La cocaina potrebbe entrare nella catena alimentare, con conseguenze imprevedibili. Precedenti ricerche hanno già mostrato come le droghe, legali e illegali, si accumulano nelle acque di tutto il mondo, minacciando varie specie marine.

Cocaina nell’acqua: come il caffè?

Gli scienziati brasiliani avevano già rilevato alti livelli di cocaina nelle acque di San Paolo, paragonabili alla quantità di caffeina in una tazza di caffè. Non solo gli squali, ma anche i gamberetti d’acqua dolce nel Regno Unito sono risultati contaminati dalla cocaina. L’uso di cocaina è in aumento a livello globale, con il Brasile in prima linea tra i consumatori in Sudamerica.

Gli squali dal naso affilato: sentinelle della contaminazione

Gli studiosi hanno scelto di esaminare gli squali dal naso affilato per le loro piccole dimensioni e la residenza in aree fortemente inquinate, rendendoli ottimi indicatori ambientali. Hanno scoperto che i livelli di cocaina erano tre volte più alti nei muscoli rispetto al fegato, con le femmine che mostravano concentrazioni più elevate rispetto ai maschi. I risultati hanno superato di gran lunga quelli registrati in altri pesci e organismi acquatici.

Insomma, sembra che il mare sia diventato un po’ troppo “eccitante” per i nostri amici squali. Chi avrebbe mai pensato che gli squali potessero finire al centro di una storia di droga?

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