È in arrivo il tanto atteso It-Wallet, il portafoglio digitale che promette di rivoluzionare la gestione dei nostri documenti personali. Peccato che, insieme all’annuncio del suo lancio, non potevano mancare le fake news che hanno inondato il web come un’alluvione di disinformazione. Pare che qualcuno abbia scambiato questo nuovo strumento per il Grande Fratello, spacciandolo per un sistema di sorveglianza. Spoiler: no, non lo è.
Fake news a gogo: It-Wallet non è obbligatorio, rilassatevi!
Uno dei principali fraintendimenti riguarda proprio l’obbligatorietà del wallet: circola la voce che dal 23 ottobre tutti saremo obbligati a caricare patente, tessera sanitaria e carta della disabilità nell’App Io. In realtà, non esiste nessun obbligo. Se volete continuare a portare i vostri documenti in formato cartaceo, nessuno vi giudicherà. Al massimo, potreste sembrare un po’ vintage, ma siete liberi di farlo. La presidenza del Consiglio dei ministri ha chiarito che It-Wallet sarà totalmente facoltativo, un optional digitale per chi desidera semplificare la vita (e magari alleggerire il portafoglio fisico).
La roadmap di It-Wallet: date da tenere d’occhio
Il 23 ottobre 2024 sarà il giorno X per i primi 50.000 fortunati cittadini, che potranno iniziare a caricare i loro documenti sull’app. Dal 6 novembre, altri 250.000 potranno unirsi alla festa digitale, fino ad arrivare a un milione di utenti il 20 novembre. E per chiunque non veda l’ora di fare il grande salto, la data da cerchiare in rosso è il 4 dicembre, quando il portafoglio sarà accessibile a tutta la popolazione. L’obiettivo finale è di rendere il sistema pienamente operativo entro il 2025. Per ora, però, partiamo con patente, tessera sanitaria e carta della disabilità: tre documenti che potrebbero presto fare la storia (e farvi risparmiare un bel po’ di tempo agli sportelli).
Cosa potremo caricare su It-Wallet? Praticamente tutto
Il bello di It-Wallet è che non si limita ai documenti di base. Con il tempo, sarà un vero e proprio contenitore di vita digitale: dalle licenze professionali ai certificati di nascita, residenza, cittadinanza, tessere per i trasporti, biglietti per eventi, abbonamenti a palestre e chi più ne ha più ne metta. Tutto, rigorosamente a portata di smartphone, senza più dover cercare disperatamente quel certificato che “sicuramente era in quel cassetto”.
It-Wallet: un prodotto pubblico, ma non solo
Dietro lo sviluppo del wallet ci sono PagoPA, la società che già gestisce i pagamenti pubblici, e il Poligrafico dello Stato, quello delle nostre amate carte d’identità elettroniche. Ma non è finita qui: in futuro, anche i privati potranno proporre soluzioni simili, ampliando l’offerta di app e servizi legati all’identità digitale.
Ma l’Europa che fa?
L’Europa non resta a guardare, anzi. La Commissione è già al lavoro per creare un digital wallet europeo, che farà da base tecnologica per tutte le app e sistemi di identità che dialogheranno tra loro. Ma per ora, It-Wallet sarà operativo solo in Italia. Non ci resta che aspettare per vedere come si integrerà nel grande mosaico digitale del nostro continente.
Il futuro è digitale, ma serve una buona strategia
Secondo Giorgia Dragoni, direttrice dell’Osservatorio digital identity del Politecnico di Milano, questa è un’opportunità unica per verificare l’efficacia del sistema su fasce di popolazione diverse. Però, attenzione: è fondamentale pianificare bene questa transizione, comunicando chiaramente le potenzialità dello strumento e spiegando come accedervi. Sì, perché con tutte queste novità, è facile perdersi tra password, credenziali e regole europee.
Insomma, It-Wallet è alle porte, ma niente panico. Non sarà obbligatorio, non vi monitorerà e, se proprio non vi piace, potete sempre continuare a portarvi dietro il vecchio portafoglio pieno di carte. Ma chi lo sa, magari tra un po’ ci ripensate e decidete di fare il grande passo nel futuro digitale.