Castelporziano e i Lupi del Presidente Mattarella: Tra Mitologia e Realtà

Un branco di lupi ha trovato casa nella tenuta presidenziale di Castelporziano, approfittando delle delizie del parco e sfidando ogni recinzione. Ecco come questi astuti predatori si sono adattati alla vita in un "zoo" presidenziale e le curiosità che circondano questa insolita convivenza.

Smartopic Smartopic - Redazione
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Se dovesse capitarvi di sentire ululare dalle parti di Castelporziano, sappiate che non si tratta di qualche buontempone, ma di lupi. Chissà se il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sia a conoscenza del fatto che nel suo «zoo» privato sul litorale romano si è stabilito ormai da qualche anno un branco di 9 esemplari. Qualcuno va, qualcuno viene, confermano dalla Tenuta, attratti dalle leccornie del parco presidenziale: migliaia di cinghiali, centinaia di caprioli, daini e cervi, insieme a 400 vacche e a una cinquantina di cavalli di pura razza maremmana. Insomma, un vero e proprio buffet a cielo aperto.

Lupi da Spiaggia: Le Autostrade Naturali per la Tenuta

Ma come fanno allora i lupi a uscire ed entrare? La via di accesso più comoda, udite udite, è proprio il mare. Una serie di canali – alcuni allagati, altri ormai asciutti – collegano la Riserva all’arenile passando sotto la Litoranea tra Ostia e Torvaianica. Un tratto di circa 8 chilometri che soprattutto in inverno e di notte, i lupi possono sfruttare come fosse un’autostrada prima di scomparire tra le dune, seguire i fossi e inoltrarsi nei boschi presidenziali. «Nonostante griglie e saracinesche siano costantemente monitorate, i canali del Consorzio di bonifica rappresentano uno dei principali percorsi di spostamento degli animali», confermano dalla Tenuta. Inoltre, i lupi sono particolarmente agili e quando fiutano il cibo non c’è barriera che tenga.

Il Paradosso della Sicurezza: Quando i Lupi Aiutano

Dove ci sono cinghiali, si sa, ci sono i lupi, perché il cinghiale ne è la preda naturale. E questo è un bene per Castelporziano e per il suo esercito di guardie zoofile e carabinieri forestali: il lupo li aiuta a tenere la popolazione degli ungulati sotto controllo. Ma se entrano ed escono i lupi, possono farlo anche i cinghiali? Del resto, a proposito di recinzioni, i cinghiali hanno una pellaccia ben più spessa dei loro inseguitori e non c’è filo spinato che tenga. Ma dalla Tenuta sono certi che ciò non avvenga. Un anno e mezzo fa il boom di casi di “peste suina” (Psa) preoccupò la riserva. Il cinghiale di Castelporziano è un unicum genetico da preservare quanto le linee di sangue delle vacche e dei cavalli maremmani che vi vengono allevati.

Cinghiali presenti nella Tenuta di Castelporziano
Cinghiali presenti nella Tenuta di Castelporziano

Catture e Donazioni: La Democratizzazione del Cinghiale

E sì. La presenza di 9 lupi, da sola, non basta a tenere sotto controllo la popolazione degli ungulati e in primis dei cinghiali che sono dei “super riproduttori“. All’interno della riserva avvengono sia catture (sospese nel periodo di diffusione della Psa) che abbattimenti selettivi. E gli esemplari sani abbattuti finiscono sulle tavole. «Parte dei cinghiali – confermano dalla Tenuta – sono destinati, sotto forma di donazione, ad associazioni di sostegno alle fasce fragili e al disagio sociale». Non c’è da stupirsi, insomma, se qualche cinghiale delle migliaia grufolanti nella Tenuta presidenziale, sia servito, democraticamente – altro che capi di Stato, chef e alta cucina –, alle mense dei poveri. Cosa c’è stasera per cena? «Cinghiale del Presidente, offre Mattarella»! Con buona pace di lupi e animalisti.

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