Cellulari banditi dalle aule
Mentre migliaia di maturandi salutano i banchi di scuola, avendo superato anche i temutissimi orali – con non poche polemiche, per chi tornerà tra le mura scolastiche a settembre, si profilano all’orizzonte diverse novità. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato da Giuseppe Valditara, ha decretato lo stop assoluto ai cellulari in classe, anche per fini educativi.
La dura legge della circolare
Secondo la circolare ministeriale, gli alunni di tutte le età, dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola media, dovranno fare a meno dei loro amati smartphone durante le lezioni. Fanno eccezione solo i casi previsti dal Piano Educativo Individualizzato o dal Piano Didattico Personalizzato, a sostegno degli alunni con disabilità o disturbi dell’apprendimento. Tablet e computer, invece, saranno consentiti, ma solo a scopo didattico e sotto l’occhio vigile dei docenti.
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Un divieto già in vigore?
Ma gli insegnanti sembrano non essere sorpresi. Secondo un sondaggio di Skuola.net, il divieto dei cellulari è già una realtà in molte scuole medie, con regolamentazioni precise sull’uso degli smartphone. Un’iniziativa che, a quanto pare, non coglie nessuno di sorpresa.
Il ritorno del caro vecchio diario
La nostalgia del cartaceo
Non solo cellulari. Nella stessa circolare, il ministro Valditara ha raccomandato un ritorno ai diari e alle agende personali per scrivere i compiti e le comunicazioni. Il registro elettronico rimane, ma il ministro insiste sull’importanza di sviluppare l’autonomia degli studenti nella gestione degli impegni scolastici, senza dipendere esclusivamente dalla tecnologia.
Un passo indietro?
In un’epoca dominata dalla tecnologia, questa mossa può sembrare un tuffo nel passato. Tuttavia, per il Ministero dell’Istruzione, bilanciare l’uso delle tecnologie con lo sviluppo di competenze personali è essenziale. Chissà come reagiranno gli studenti abituati a consultare i compiti sullo smartphone!
Le nuove regole del gioco
Il Decreto Scuola n.71/2024
Il Decreto Scuola, entrato in vigore il 1° giugno, introduce novità cruciali. Per sopperire alla carenza di docenti di sostegno, sono stati attivati nuovi percorsi di specializzazione tramite Indire, validi fino a dicembre 2025. Inoltre, per garantire la continuità didattica, i docenti specializzati potranno essere confermati sullo stesso posto dell’anno precedente su richiesta delle famiglie.
Supporto agli studenti stranieri
A partire dall’anno scolastico 2025-2026, le classi con almeno il 20% di studenti stranieri con difficoltà linguistiche avranno docenti dedicati per l’insegnamento dell’italiano. Un aiuto indispensabile per favorire l’integrazione e migliorare le competenze linguistiche di base.
Il voto in condotta e il liceo del Made in Italy
Condotta e sospensioni
Il disegno di legge sul voto di condotta, approvato in Commissione Cultura, prevede che una valutazione inferiore a 6 comporti la bocciatura. Le sospensioni fino a due giorni saranno accompagnate da attività di riflessione e la produzione di un elaborato critico. Sospensioni più lunghe richiederanno attività di cittadinanza solidale.
Il flop del liceo del Made in Italy
Altro cavallo di battaglia del ministro Valditara è il liceo del Made in Italy, presentato come un baluardo per la crescita sostenibile e la valorizzazione del talento italiano. Tuttavia, solo 375 studenti in tutta Italia si sono iscritti a questo nuovo percorso. Una partenza zoppa che ha portato la Lega a tentare, senza successo, di derogare il numero minimo di studenti per classe. Il ministero è ora al lavoro per trovare una soluzione a questo inizio deludente.
Tra divieti di cellulari, ritorni al cartaceo e nuove sfide educative, il panorama scolastico italiano si prepara a un anno di cambiamenti. Riusciranno gli studenti e i docenti ad adattarsi a queste novità? Non resta che attendere settembre per scoprirlo.