Chi avrebbe mai pensato di vedere Sydney Sweeney in abito da suora? In “Immaculate – La Prescelta”, finalmente vediamo la nostra scream queen in un ruolo completamente nuovo. Ma non aspettatevi che corra in bikini urlando tra i boschi: qui la situazione è molto più seria. Sweeney interpreta Cecilia, una novizia americana che arriva in Italia per seguire la sua vocazione religiosa. Ma il convento dove si ritira, un posto sperduto sopra antiche catacombe, è tutt’altro che accogliente, la cui location è ai Castelli Romani.
Sydney Sweeney: Da Scream Queen a Suora
La Madre Superiora, interpretata dalla straordinaria Dora Romano, detta subito le regole: la fede è sofferenza, e essere la sposa di Dio richiede sacrifici estremi. Non ci saranno vacanze al mare per la nostra protagonista, solo candele, torce e angoscia crescente. Sweeney riesce a trasformare il suo corpo, noto per essere strumentalizzato dai media, in un veicolo di tensione e paura senza mai scivolare nella banalità.
Un Convento Da Brividi
Il film di Michael Mohan, che aveva già collaborato con Sweeney in “The Voyeurs”, gioca sapientemente con il body horror e il thriller. Le catacombe sotto il convento non sono solo un dettaglio scenografico, ma un simbolo della discesa di Cecilia in un incubo vivente. La fotografia di Elisha Christian contribuisce a creare un’atmosfera claustrofobica, con Sweeney spesso illuminata solo da candele o torce. Il contrasto di luci e ombre aumenta la tensione e l’angoscia, mentre il convento si rivela sempre più un luogo di orrore.
Padre Sal Tedeschi, interpretato da Álvaro Morte (sì, il Professore de “La Casa di Carta”), scava nel passato di Cecilia, svelando che la sua vocazione è nata da un’esperienza di quasi morte. Ma è davvero Dio che l’ha salvata per un motivo? Oppure c’è qualcosa di più oscuro all’opera tra quelle mura sacre? La giovane Gwen (Benedetta Porcaroli) non è così sicura. Anche lei novizia, è molto più scettica e pragmatica, e la sua presenza aggiunge un ulteriore strato di tensione.
Un Angelo Sterminatore
Sydney Sweeney brilla in ogni scena, trasformandosi da ingenua suora a furia vendicatrice. Il film non si perde in chiacchiere inutili: i suoi 90 minuti sono pieni di ritmo e tensione. La trama avanza veloce, senza lasciare spazio a momenti morti. E per gli amanti del “gore“, c’è sangue in abbondanza. Sweeney riesce a incarnare un angelo sterminatore, degno dei migliori revenge movie, dimostrando una volta di più la sua versatilità e bravura.
Il film utilizza sapientemente il trucco prostetico, rendendo il body horror palpabile e viscerale. La carne, le cicatrici, i capelli tagliati e i denti cadenti: tutto contribuisce a un’esperienza visiva intensa. Il climax finale è tanto intelligente quanto indimenticabile, evitando facili consolazioni e optando per una scena volutamente disturbante. È così che si cresce un mostro di bravura: con scelte coraggiose e non convenzionali.
Conclusioni: Un’Esperienza da Non Perdere
“Immaculate – La Prescelta” è un film che mescola horror e thriller con grande maestria, rimanendo compatto e serrato in tutti i suoi 90 minuti. La performance di Sydney Sweeney è straordinaria, capace di passare dall’innocenza alla furia con una facilità disarmante. Il film è visivamente curato, con un uso intelligente della luce naturale e del trucco prostetico.
Il confronto con il film “Il Vangelo secondo Maria“, con Benedetta Porcaroli, offre un interessante parallelo. Entrambe le attrici italiane stanno emergendo come talenti da tenere d’occhio a Hollywood. Ma mentre Porcaroli interpreta una Maria ribelle e sognatrice, Sweeney si immerge nell’orrore e nella fede in modo visceralmente potente. “Immaculate – La Prescelta” è un’esperienza che lascerà il segno, un film che esplora i confini tra fede e follia con audacia e talento.