Il tanto atteso trailer di “Il Gladiatore 2” è finalmente tra noi, ma anziché tranquillizzare i fan, sembra aver scatenato un turbine di dubbi e preoccupazioni. Diretto da Ridley Scott, il sequel si immerge direttamente nel mito costruito dal suo illustre predecessore, anche se con una mancanza cruciale: Russell Crowe, l’iconico Massimo Decimo Meridio, non farà ritorno.
Questo deja-vu cinematografico potrebbe essere una mossa rischiosa. Il trailer palesa il peso del passato glorioso del primo film, cercando di ricalcarne gli stessi passi ma senza il suo fulcro principale. L’ombra di Russell Crowe è lunga e il nuovo protagonista, un generale caduto in disgrazia e finito nell’arena, sembra cercare vendetta in un contesto di imperatori corrotti e giochi sfarzosi, elementi che ricordano troppo da vicino il film originale.
Non è solo la mancanza di originalità a far sollevare le sopracciglia, ma anche le scelte discutibili. L’inserimento di “No Church in the Wild” di Jay-Z, Kanye West e Frank Ocean come colonna sonora sembra un tentativo forzato di attualizzare un periodo storico senza precedenti, tanto quanto un gladiatore su un rinoceronte sembra un eccesso che strizza l’occhio a “300“.
Il cast non scherza, con Denzel Washington che sembra essere più il suo alter ego di “Training Day” che un romano dell’antichità. Se il trailer è il biglietto da visita, le espressioni sopra le righe e le situazioni caricaturali di Washington non promettono molto in termini di autenticità storica.
E poi c’è il grande interrogativo su Ridley Scott, che non ha brillato ultimamente con le sue ultime opere, ad eccezione di “The Last Duel”. Se visivamente il trailer è un capolavoro, la qualità della sceneggiatura, scritta da David Scarpa e Peter Craig, rimane incerta. Il rischio di deludere è alto, nonostante l’attesa fervente che il nome “Il Gladiatore” porta con sé.
“Il Gladiatore 2” è sulla via dell’arena con un bagaglio di aspettative e rischi che potrebbero minare il successo del film. Resta da vedere se Ridley Scott riuscirà a trasformare il dubbio in trionfo o se questo sequel sarà ricordato per le sue ombre più che per i suoi colpi di gladio.