Bambini e fase 2 non vanno d’accordo, le riflessioni del governo. Vanno avanti le riunioni tra il governo e i capidelegazione delle forze di maggioranza. L’obiettivo principale è trovare un accordo e un piano per la fase 2. Andrebbe anche considerato che siamo al 25 aprile e ancora non si vede una vera e propria fase o piano di uscita dal lockdown. Ciò di cui si è discusso finora non è ancora ufficiale. Le varie riaperture e l’allentamento delle restrizioni sono nelle idee del governo e di Giuseppe Conte. Oltre a questo uno dei tanti problemi che si presenterà nella fase 2 sarà quello dei bambini. Come riferisce anche Adnkronos infatti, nella riunione finita nella tarda serata di ieri, Conte ha sentito il parere anche della ministra Azzolina, ministro della scuola, e di Elena Bonetti, ministro della famiglia.
I bambini e la fase 2, i problemi
Il più grande problema con l’infanzia rimane quello della scuola. La decisione del ministero dell’istruzione, con a capo Lucia Azzolina, è stata quella di non riaprire le scuole. Il problema ancora una volta si presenterà nel momento in cui i genitori dovranno, e potranno, tornare al lavoro e i bambini dovranno rimanere a casa. Una volta, prima dell’epidemia, arrivavano in soccorso i nonni in momenti come questi. Proprio i nonni però sono il primo bersaglio però del virus, e di conseguenza, anche nella fase 2, non potranno essere un’ancora di salvataggio per molte famiglie. Il comitato scientifico si è espresso sulla riapertura delle scuole. La decisione è ovviamente negativa, e quindi lo è stata anche quella del ministro. Il problema sarebbe l’alta possibilità di contagio tra tutti i bambini, che rischierebbero poi di portare il virus nelle proprie case, pur non essendo loro stessi a rischio.
Il graduale allenamento del lockdown dovrà essere studiato quindi nei minimi dettagli per permettere a tutte le famiglie di poter ritornare a vivere (quasi) come prima, senza dover avere pesi di nessun tipo. Le ipotesi sono ancora tante, le decisioni prese poche.
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